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Immanuel Kant

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Immanuel Kant nasce il 22 aprile del 1724 nella città di Königsberg (l’attuale Kaliningrad), al tempo capitale del regno di Prussia Orientale, in un famiglia di modeste condizioni economiche ed assai numerosa. La prima formazione è fortemente condizionata dalla madre, Anna Regina, fervente seguace del movimento pietista : nel 1732, all’età di otto anni, Immanuel viene iscritto al collegio , dove - grazie anche all’attivo sostegno economico della direzione della scuola - Kant approfondisce soprattutto gli studi di latino ed ebraico , trascurando inizialmente le scienze applicate. Se questo periodo verrà successivamente ricordato dal filosofo come cupo ed assai infelice, la svolta arriva nel 1740 (nel frattempo, tre anni prima è morta la madre), con l’iscrizione all’ università Albertina di Königsberg, dove, sotto la guida di Martin Knutzen, professore di logica e metafisica, Kant scopre le scienze e, in particolar modo, il pensiero newtoniano , che resterà per il filosofo

Locke

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Locke è il padre dell'empirismo moderno. La ragione non viene più ritenuta assoluta e infallibile come per Cartesio, ma viene ricondotta entro i confini dell'esperienza. Dopo aver sottoposto tale pensiero a degli amici, pensò che fosse necessario esaminare l'origine, la certezza e l'estensione della conoscienza umana per ottenere un livello di conoscenza sufficiente a guidare nel modo migliore le sue azioni prima di affrontare temi difficili come quelli della morale e dell'educazione. Il filosofo dedica la prima parte della sua più importante opera, Il Saggio Sull'Intelletto Umano, alla critica delle idee innate. Critica ad esempio l'idea che in ogni uomo ci sia la presenza di in certo numero di verità fondamentali, sostenendo che i bambini e gli idioti non abbiano la minima nozione di simili principi.  Locke afferma che la mente di un neonato sia come un foglio bianco, ossia è una facoltà priva di contenuti. Tutte le idee provengono dall'esperien

Leibniz

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Leibniz si prodigò per la pace tra i popoli e le religioni, facendo proprio l'ideale dell'armonia universale, che costituisce la cima di tutto il suo sistema filosofico. Egli non apprezzava il modo in cui la sua epoca si relazionava alla vita sociale, politica e culturale, ebbe quindi sempre una certa insoddisfazione per il meccanicismo che li caratterizzava. Si indirizzò alla filosofia perchè egli la vedeva come una difesa della fede in Dio, contro la tendenza atea che si celava nella scienza e nella filosofia moderne, dominate dalla pretesa di spiegare la natura facendo a meno di Dio; Leibniz sosteneva invece che la filosofia dovrebbe servire a rafforzare la fede. Egli mostrava inoltre un rinnovato interesse per le cause finali. La sua modalità di comunicazione filosofica interviene a chiarire i temi fondamentali del dibattito culurale del trempo. Leibniz sperava di superare le incomprensioni fra i dotti cercando di creare una lingua universale. La tesi centrale

Hobbes

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Hobbes vuole fondare una filosofia che abbia basi solide proprio come la scienza, ricorrendo per prima cosa ad una convenzione utilizzata per stabilire il significato dei nomi che verranno poi utilizzati nel corso del ragionamento filosofico. Secondo Hobbes la conoscenza si fonda sull’esperienza: le idee derivano da corpi esterni e non sono innate. Esse sono designate da nomi, attribuiti per convenzione ma necessari per coordinare le conoscenze derivate dalle sensazioni. Il linguaggio è quindi collegato alla conoscenza e al ragionamento. Distinguiamo due tipologie di conoscenza: -Comune o originaria : parte dall’esperienza sensibile e le idee sensibili vengono conservate dalla memoria attraverso le idee.   -Scientifico-filosofica: le conoscenze acquisite vengono razionalizzate, come nel caso della filosofia che deve permettere all’uomo di comprendere cause ed effetti dei fenomeni. Gli unici oggetti conoscibili sono quindi quelli generabili, vale a dire i corpi:

Cartesio

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Due tipi di dubbio : -DUBBIO METODICO:Incentrato sulla ricerca della verità,mette in discussione la veridicità del pensiero,quindi sanabile. -DUBBIO IPERBOLICO: Dubbio che si estende alla stessa capacità del conoscere,esercitato da un genio maligno,che mette in discussione le stesse   scienze matematiche   •    Da qui l’unica verità incontrovertibile: IO PENSO •    Il pensiero è una forma dell’esistenza,quindi ESISTO Cogito ergo sum -conosco quindi sono Essendo il pensiero che ha rivelato la mia esistenza sono una cosa pensante,RES COGITANS.  Cartesio arriva appunto a determinarsi come una cosa pensante, e non come una cosa che pensa, non avendo la certezza dell’esistenza del proprio corpo, non avendo dimostrato ancora l’ esistenza di un mondo fisico . Tuttavia distingue separatamente dalla res cogitans la RES EXTENSA,ossia la materia intesa come estensione,costituita da consistenza e movimento.Le due nature sono incomunicabili e opposte,costituiscono una sorta di dua

Giordano Bruno

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Nasce nel 1548 a Nola. Amante della vita Bruno sviluppa un forte interesse per la natura definita tanto viva quanto animata. Scaturisce così una predilezione per la magia e per la mnemotecnica, ossia la capacità di apprendere tutto il sapere riconducendo i concetti a parole, suoni ecc.. il suo atteggiamento è ostile nei confronti della religione e ancor più del cattolicesimo in quanto nega libertà di pensiero, impone dogmi, introduce la discordia fra popoli ed esalta l’ignoranza come scienza più bella del mondo. Parallelamente Bruno auspica e mette in pratica la religione dei teologia, ossia il filosofare dei dotti che cercano la via per arrivare a Dio. Questo è visto sotto due aspetti differenti: “mens super omnia”, la quale è trascendente e inconoscibile e quindi è puramente oggetto di fede, “mens insita omnibus”, che si differenzia dalla prima in quanto è accessibile alla ragione umana, quindi conoscibile ed è causa dell’essere in quanto produttrice del cosmo, princip

Francesco Bacone

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Francesco Bacone Importante uomo politico, Francesco Bacone, nome italianizzato di Francis Bacon (Londra 1561-1626), parallelamente lavora a un vasto progetto di riorganizzazione del sapere filosofico. Nel 1620 pubblica la sua opera più importante, il Novum Organum. Caduto in disgrazia in seguito a un'accusa di corruzione, Bacone delinea infine nella Nuova Atlantide (1627, postumo) il progetto utopico di una società (la mitica Bensalem) modellata sull'ideale di una fraterna collaborazione scientifica. La riforma del sapere Animato da una profonda insoddisfazione per la sterilità della filosofia aristotelica (che non produce una conoscenza delle cose, ma solo dei modi del discorso sulle cose) e anche del pensiero rinascimentale, Bacone imputa ai classici e ai pensatori moderni di aver sostituito la pratica e l'invenzione libresche alla diretta consultazione del gran libro della natura. Questi atteggiamenti hanno il grave limite di dimenticare