Hobbes
Hobbes vuole fondare una filosofia che abbia basi solide proprio come la
scienza, ricorrendo per prima cosa ad una convenzione utilizzata per
stabilire il significato dei nomi che verranno poi utilizzati nel corso
del ragionamento filosofico.
Secondo Hobbes la conoscenza si fonda sull’esperienza: le idee
derivano da corpi esterni e non sono innate. Esse sono designate da
nomi, attribuiti per convenzione ma necessari per coordinare le
conoscenze derivate dalle sensazioni. Il linguaggio è quindi collegato alla conoscenza e al ragionamento. Distinguiamo due tipologie di conoscenza:
-Comune o originaria: parte dall’esperienza sensibile e le idee sensibili vengono conservate dalla memoria attraverso le idee.
-Scientifico-filosofica: le conoscenze acquisite
vengono razionalizzate, come nel caso della filosofia che deve
permettere all’uomo di comprendere cause ed effetti dei fenomeni.
Gli unici oggetti conoscibili sono quindi quelli generabili, vale a
dire i corpi: di conseguenza, non possiamo quindi pensare allo spirito o
a Dio, perché sono incorporei.
Sia gli oggetti che le sensazioni sono movimenti, così come
l’immaginazione e il pensiero, in quanto sono stati prodotti dalla
trasformazione delle immagini in idee per mezzo dei sensi. L’unica
realtà è il corpo, mentre il movimento spiega cosa sono i fenomeni
naturali.
Considerando quindi la filosofia come scienza, dobbiamo suddividerla in 3 parti:
-Filosofia prima: studia gli attributi dei corpi e i concetti utilizzati per capire la genesi di questo.
-Filosofia naturale: studia i corpi naturali.
-Filosofia civile: studia la società (corpo artificiale); la filosofia civile è strutturata in etica e politica.
A questo punto il materialismo di Hobbes si sposta sul piano etico e
vengono indagati i desideri nella mente dell’uomo, che lo spingono a
decisioni con conseguenze positive o negative. Il processo che porta ad
agire è l’atto di volontà e il bene è ciò che giova l’individuo mentre
il male è ciò che produce danno. Non è possibile esaudire completamente
il desiderio, in quanto, assecondato uno, ne sorge uno nuovo. E’ questo
che garantisce la sopravvivenza umana, in quanto l’uomo morirebbe con la
cessazione del desiderio. E’ un movimento fondamentale strettamente
collegato a cause esterne.
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